La festa di Ognissanti è un'ottima occasione per festeggiare l'onomastico di chi come me non ce l'ha!
E allora...pranzo a casa dei Tati.
Dopo aver imbandito la tavola e fatto sedere gli inviTati (i parents), abbiamo servito un antipasto di vellutata di fave tiepida da spalmare su pane toscano e carpaccio di funghi porcini.
Come primo piatto, l'ormai mitico e leggendario risotto con funghi e salsiccia della Tata (che non ha deluso nessuno).
A seguire, ceci al rosmarino, opera del sapientissimo Tato su ispirazione di un piatto assaggiato precedentemente in Toscana, a Venturina, nel ristorante "Da Que' Ragazzi".
Il tutto accompagnato dal vino a voi ormai noto, il Cannonau sardo regalatoci dagli amici di Latina Daniela e Piergiorgio.
Frutta, dolce e caffè...
Macedonia del Tata's father Andrea, con frutti di bosco di Sankt Moritz, e pane dei morti della "Fornarina del Carletto": un piccola panetteria di un nostro compaesano famosa e rinomata per la qualità dei suoi prodotti.
...ed "ammazzacaffè.
Per aiutare la digestione dei commensali, niente di più adeguato di una grappa al peperoncino o un liquore alla menta (originali dei Tati).
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